- Gennaio 15, 2019
Morte sindaco di Danzica
Decaro: “Vicini ai cittadini polacchi. Questo dramma dell’odio ci insegni rispetto degli avversari”
Il presidente del consiglio Anci e capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni Bianco: "La delegazione al Comitato delle regioni si stringe attorno ai familiari di Pawel”. Fanelli capo delegazione Anci: "Pawel Adamowicz era il volto della Polonia libera e aperta all’Europa e al mondo"“La morte di Pawel Adamowicz, sindaco di Danzica, accoltellato durante un evento di beneficenza, è un episodio estremamente doloroso e che non può lasciarci indifferenti. Adamowicz era molto amato dalla sua comunità, era stato nuovamente eletto l’anno scorso con il 65% dei consensi ed era conosciuto in tutta la Polonia per il suo impegno civico. La politica tutta deve fare il possibile, in questo passaggio così complesso della storia, per evitare qualsiasi forma di contrapposizione basata su pregiudizi, rancore e odio e deve cercare qualsiasi occasione per dialogare e per migliorarsi a vicenda”. Lo dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.
“Bisogna ricominciare a considerare i propri interlocutori politici, anche i più distanti nelle idee e nelle priorità, come attori con cui costruire il bene comune e non come nemici da mettere ai margini e da prendere in giro alla prima occasione – continua Decaro -. Da presidente dell’Anci, a nome di tutti i sindaci italiani, rivolgo un abbraccio ai cittadini di Danzica e ai familiari di Pawel Adamowicz in queste ore di grande dolore”.
Anche dal Comitato delle Regioni di Bruxelles arriva il cordoglio per la morte del sindaco di Danzica.
“La delegazione italiana al Comitato delle Regioni in questi anni, a partire dal 2011, ha conosciuto e apprezzato Pawel Adamowicz, sindaco di Danzica e componente per la Polonia del Comitato delle Regioni. Abbiamo apprezzato il suo tratto umano: una persona garbata, sensibile, ricca di umanità e appassionato nel suo lavoro di sindaco. Una persona dalla mentalità aperta che cercava soluzioni anche ai più gravi problemi”, ricorda il presidente del Consiglio nazionale di Anci e capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni Enzo Bianco.
“Lo abbiamo avuto vicino – anche personalmente l’ho avuto vicino – aggiunge Bianco – come relatore nel Comitato delle regioni, nel parere sui migranti, perché ha sostenuto lealmente il nostro parere con una visione equilibrata e coraggiosa del tema del fenomeno migratorio. La delegazione italiana del Comitato delle regioni, ma tutti i sindaci italiani, si stringono attorno ai suoi familiari. Ritengo purtroppo che non sia solo il gesto di un folle, ma sia anche frutto di un clima di odio e di paure, di rabbie e di rancori che si è alzato terribile sui paesi dell’Europa e non solo. Anche le modalità stesse del suo assassinio: il ritardo nei soccorsi, le luci della ribalta ancora accese mentre Pawel era per terra sanguinante, lasciano pensare anche a responsabilità che dovranno essere individuate e colpite se ci sono”.
Mentre Micaela Fanelli, capo della delegazione Anci al Comitato delle Regioni: “Pawel Adamowicz era il volto della Polonia libera e aperta all’Europa e al mondo. Soleva ripetere che la sua città sarebbe stata per sempre un rifugio sicuro, per tutti, e aveva fatto della tolleranza e dei diritti delle minoranze i pilastri della sua azione di governo. Da oggi un martire della nuova resistenza contro tutti i fascismi, le intransigenze, gli odi razziali, che si riaffacciano pericolosamente nelle democrazie di tutto il mondo. Un simbolo per sindaci e amministratori, che anche in Italia rischiano ogni giorno in proprio, in prima fila. Perché il suo esempio non venga dimenticato, perché l’odio resti un valore incompatibile con lo spirito europeo, raccogliamo e perseveriamo nel suo coraggio di lottare contro ogni paura, indifferenza, intolleranza”.