• Novembre 11, 2019
di Emiliano Falconio

Legge di bilancio

Decaro: “Manovra contiene misure positive ma è tempo di restituirci i 564 milioni che ci spettano”

Il presidente dell’Anci davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato tocca aspetti sui quali gli amministratori locali attendono risposte da tempo: Il taglio del dl 66, l’accantonamento al fcde. Nel dl fiscale entri la semplificazione contenuta nella proposta di legge 'liberiamo i sindaci"
Decaro: “Manovra contiene misure positive ma è tempo di restituirci i 564 milioni che ci spettano”

“Esaminando il disegno di legge di bilancio, è indispensabile partire da una premessa: i Comuni pur pesando solo per il 7,4 per cento sulla spesa dello Stato e per l’1,6 per cento sul debito, hanno subito più tagli di tutti negli ultimi anni: 12,5 miliardi complessivi in risorse e una perdita del 16% di personale. E nonostante alcuni aspetti positivi contenuti in questo ddl, ancora non ottengono quanto spetta loro, a partire dai 564 milioni del taglio imposto nel 2014 e scaduto per legge un anno fa. Facciamo appello ai parlamentari per avere risposte al più presto”. Lo ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, in audizione davanti alle commissioni Bilancio del Senato e della Camera sul ddl bilancio (consulta il documento consegnato).
“Il disegno di legge introduce alcune importanti misure positive – ha continuato Decaro -. L’investimento crescente per gli investimenti, la semplificazione fiscale, la stabilizzazione dei fondi Imu Tasi, soldi nostri sui quali abbiamo pure dovuto accettare un compromesso al ribasso”. Il problema della spesa corrente, però, resta. “Se davvero si porta l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità dall’85 al 100 per cento – conclude Decaro – si rischia davvero di mettere in ginocchio le amministrazioni comunali. Alla fine questo si traduce in minori servizi per i cittadini”. Infine una richiesta rivolta dal presidente Decaro ha riguardato la semplificazione. “In sede di conversione del dl fiscale dovreste inserire una parte di quelle norme che noi sindaci abbiamo scritto nella proposta di legge ‘Liberiamo i sindaci’. Per eliminare mostri burocratici come i 16 passaggi amministrativi necessari per bandire un concorso pubblico”.


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