• Aprile 8, 2013
di anci_admin

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Debiti P.a. – Perrone (Anci Puglia): “Soddisfatti da decreto, ma restiamo vigili su questioni aperte

“I sindaci da anni denunciano le gravi distorsioni da patto di stabilità e le ripercuss...

“I sindaci da anni denunciano le gravi distorsioni da patto di stabilità e le ripercussioni sul sistema economico e sociale. Questo provvedimento era quanto mai necessario e urgente per rianimare l’economia e l’edilizia in particolare, i Comuni lo chiedevano da tempo, il paese lo attendeva da tempo”. Lo ha dichiarato il presidente Anci Puglia Perrone, in riferimento al decreto che sblocca i pagamenti della P.a. approvato dal Consiglio dei ministri, sabato scorso.
Secondo Perrone, “il governo finalmente ha risposto alle nostre istanze; possiamo ritenerci cautamente soddisfatti, vanno ora verificate certezza e semplicità delle procedure di pagamento. Dobbiamo rimanere vigili sulle questioni di finanza locale aperte che sono fondamentali per i comuni e per il rilancio del paese. Lo sblocco del patto di stabilità per le nuove opere dei Comuni è indifferibile, rappresenta una occasione unica per il rilancio dell’economia reale che deve partire dai territori; è importante per il lavoro, ma anche per la messa in sicurezza e l’ammodernamento delle nostre città. Vanno affrontati e risolti, in un ottica di autonomia e responsabilità degli enti locali, i temi della ridefinizione del riparto IMU, della Tares e degli eccessivi tagli alle risorse comunali”.
In materia di IMU, vista la grave crisi che vivono imprese e famiglie, Anci Puglia propone che il termine di pagamento dell’acconto venga spostato, seppure a discrezione dei singoli comuni, a luglio rispetto a giugno, permettendo così ai contribuenti di compensare l’Imu con gli eventuali crediti erariali emergenti dalle dichiarazioni fiscali.
La Tares è un altro balzello dello Stato che passa per i Comuni,  è un’imposta che lede l’autonomia comunale e colpisce soprattutto le piccole e medie imprese, già in difficoltà, del territorio. Chiediamo che alle municipalità sia dato modo di stabilire l’entità delle tariffe nell’ambito delle indicazioni dello Stato ed evidenziamo la iniquità dell’aumento di 30 centesimi al mq per il finanziamento dei cosiddetti ‘servizi indivisibili’ dei comuni, considerato che in realtà tale gettito andrà direttamente allo Stato.
Sul fronte dei piccoli Comuni, raccogliendo il disagio degli 85 enti pugliesi sotto i 5mila abitanti, condividiamo e sosteniamo la richiesta ANCI-ANCE presentata a Governo e Parlamento nei giorni scorsi, per un urgente differimento dell’obbligo della Centrale unica di Committenza, almeno al 31 dicembre 2013, in linea con la definizione delle gestioni associate obbligatorie delle funzioni fondamentali. Serve subito un chiarimento sulle modalità attuative di tale previsione, che sta generando difficoltà e incertezza nei piccoli comuni  e rischia di  determinare un ulteriore blocco degli investimenti locali. (com/gp)