- Marzo 14, 2019
Comitato delle Regioni
Da Bucarest l’appello dei giovani amministratori italiani. Ora un’Europa senza veti e più inclusiva
Simona, Ginevra, Federica, Davide, Francesco, Alessandro, Silvia e Valentina hanno le idee chiare, pur avendo ognuno la propria appartenenza politica e un’età che non supera i 35 anni. Un’idea che parte da un punto centrale: politiche più inclusive per soddisfare le esigenze delle comunità localiBUCAREST – Giovani amministratori, della cosiddetta generazione Erasmus. Giovani amministratori appassionati di politica, spesso impegnati in quei piccoli Comuni delle aree interne dove fare il sindaco o il consigliere comunale è una vera e propria azione di volontariato civico al servizio delle comunità. Ci sono anche loro, in rappresentanza dell’Italia, al summit europeo delle Regioni e delle Città, che per due giorni a Bucarest discuterà dell’Europa che sarà. Al termine dei lavori, infatti, verrà adottata una dichiarazione che riaffermerà quale necessità primaria quella di un Parlamento e di una Commissione più vicina alle esigenze delle autonomie locali.
Simona, Ginevra, Federica, Davide, Francesco, Alessandro, Silvia e Valentina hanno le idee molto chiare, pur avendo ognuno la propria appartenenza politica e un’eta che non supera i 35 anni. Un’idea che parte da un punto centrale: rafforzare e pensare a politiche più inclusive significa soddisfare a monte le esigenze degli stati membri e a valle quelle delle comunità locali. Nello specifico i giovani amministratori italiani chiedono un’Europa che non sia più prigioniera dei veti, che abbia più momenti di confronto, che punti di più sulla comunicazione per spiegare cosa fa l’Europa. E ancora un’Europa che valorizzi il ruolo della donna, seguendo l’esempio della Romania dove il primo ministro e il sindaco della capitale sono donne. E poi più sussidiarietà e rispetto per le nazioni che ne fanno parte e più efficaci politiche di prossimità, nel rispetto delle peculiarità e delle tipicità dei territori.
Ma a Bucarest si è parlato anche di altri giovani, quelli che in queste ore stanno mettendo in campo azioni eclatanti sul clima che si concretizzeranno. Domani 15 marzo è infatti prevista la manifestazione del movimento “Youth for Climate” che porterà in piazza giovani e attivisti in tutto il mondo per chiedere misure immediate per arginare il riscaldamento globale. Il CdR ha ribadito l’appoggio a questo ‘sciopero’ globale per il futuro, tramite l’appello all’UE affinché intensifichi i propri sforzi, impegnandosi a mantenere l’aumento delle temperature ben al di sotto di 2ºC e adoperandosi per realizzare un’Europa a zero emissioni di carbonio entro il 2050.
“I giovani – ha affermato il presidente del CdR Karl-Heinz Lambertz – scendono in piazza per chiedere ai leader mondiali di mantenere gli impegni assunti a Parigi per il clima. È a livello locale che la lotta contro i cambiamenti climatici sarà vinta e le città e le regioni stanno andando oltre gli obiettivi nazionali.
Anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha rimarcato come “le regioni e le città sono lo snodo decisivo per trasformare in realtà gli obiettivi delle Nazioni Unite in materia di sviluppo sostenibile. I fondi strutturai europei sono lo strumento più potente che abbiamo in questa lotta per il futuro. La mobilitazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi è un segnale di speranza che rafforza la nostra determinazione nel portare avanti questa battaglia nella definizione del bilancio europeo 2021-2027 e nell’armonizzare le politiche europee, nazionali, regionali e locali in modo da remare tutti nella stessa direzione”.
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[…] Anche Donatella Porzi, presidente del Consiglio regionale della regione Umbria e relatrice durante il summit sul tema della sussidiarietà, rimarca l’importanza dell’istituzione Europa “una realtà – dice – dalla quale non vogliamo e non possiamo uscire. Le spinte che tentano di disgregarla e i tentativi che abbiamo visto con la Brexit sono esempi che dimostrano tutta la loro precarietà. Da parte nostra vogliamo portare un contributo attivo alla costruzione del progetto Europa attraverso una analisi molto seria e responsabile”. Per fare questo secondo Porzi “serve un rapporto di collaborazione interistituzionale che prevede una sussidiarietà attiva e proporzionalità degli interventi dei diversi interventi multi governance che possano rispondere alle istanze di una comunità molto ampia come appunto è l’Europa”. La giornata e la voce dei giovani amministratori. […]