• Maggio 20, 2021
di Redazione Anci

Conferenza del Turismo motoristico, territori da assaggiare, il turismo di domani

Gli interventi di Carmela Colaiacovo, Alessandro Nucara, Massimo Bottura, Marina Lalli, Massimo Bufo e Giorgio Palmucci
Conferenza del Turismo motoristico, territori da assaggiare, il turismo di domani

Turismo e turismo motoristico, territori da assaggiare ma anche un nuovo modo di concepire l’esperienza turistica: questi i temi dibattuti nella seconda parte della Conferenza nazionale del turismo motoristico.
“Per uscire da una crisi profonda che ha registrato una perdita di fatturato dell’80%, di cui il 50% da mancati introiti da turisti stranieri, dobbiamo lavorare come facilitatori, senza dimenticare che ormai i flussi turistici sono mossi da passioni che dobbiamo essere in grado di cavalcare e convogliare”. Questa la ricetta per far ripartire il turismo non solo motoristico delineata da Carmela Colaiacovo, presidente Confindustria Alberghi, nel suo intervento alla Conferenza nazionale del Turismo motoristico. “Come sodalizio dobbiamo puntare su accordi specifici per pacchetti bike e motor friendly per attrarre turisti in questo segmento di mercato”, ha aggiunto la rappresentante di Confindustria Alberghi. Per questo promuoveremo convenzioni specifiche per offrire a questa tipologia di turisti servizi mirati e le replicheremo tra i nostri associati”.
Alessandro Nucara direttore generale Federalberghi punta invece allo spirito di squadra. Due i temi centrali a suo avviso: da un lato l’identità, visto che “vendiamo al turista esperienze ma anche le competenze di ogni singolo territorio”; dall’altro “bisogna fare rete per unire i diversi stakeholder in un ragionamento complessivo e sinergico che unisca sia gli interlocutori pubblici che quelli privati”.
“Come Borghi stiamo organizzando diverse manifestazioni. Una per tutte: ‘Borghi in moto’, ha ricordato Fiorello Primi (Borghi più belli d’Italia). “La pandemia ha permesso di far riscoprire l’Italia agli italiani, soprattutto i piccoli centri. Sussiste, però, un problema di viabilità. Dobbiamo connettere le nostre località. Il viaggio per raggiungerle è tanto importante quanto visitarle. Quest’anno, il camperismo ha contribuito a far conoscere i borghi”, ha concluso plaudendo alla Carta del turismo motoristico, “un’iniziativa importante che condividiamo”.
Certo della ripresa anche il famoso chef Massimo Bottura. “La domanda turistica riprenderà, ma non sarà facile intercettarla tornando ai numeri del passato. Ecco perché dobbiamo fare squadra e rete per offrire servizi di qualità ai turisti. La gastronomia è forse il più potente fattore di attrazione del turismo, divenuto ancor più attraente della cultura. Non a caso, abbiamo adottato una piattaforma che collega refettori, musei, ristoranti e alberghi: la riteniamo un fattore propulsivo del rilancio del turismo”.
Ma il turismo motoristico può anche essere un esempio di percorso virtuoso di una diversa fruizione del viaggio. “Tutti noi operatori stiamo immaginando il turismo di domani – spiega Marina Lalli, Presidente di Federturismo Confindustria – con nuovi modelli di business da offrire al nuovo viaggiatore, che tornerà sulle scene mondiali con esigenze diverse, spazio personale aumentato, attenzione alla sicurezza. Allo stesso tempo vorrà andare a conoscere luoghi dove ci si sente sicuri. Tutto il sistema va quindi ripensato per farne una proposta ed un’offerta che abbia una valenza ed un appeal importante”, ha ribadito.
Per Giorgio Palmucci, presidente dell’Enit, “la passione è il principale motore del nostro lavoro per rilanciare il turismo, così penalizzato dalla pandemia. Stiamo operando per una crescita qualitativa del settore e non solo nel recupero dei volumi degli anni passati”. Palmucci evidenzia che la ripresa può fondarsi soprattutto sui Paesi di prossimità, almeno nella prima fase, dai quali possono generarsi più facilmente flussi turistici importanti”.
Infine, Gianluca Bufo, Amministratore delegato Iren Mercato. “Guardando alla mobilità futura, registriamo già che l’elettrico sta crescendo (140mila veicoli): in Italia abbiamo 121mila punti ricarica. Ciò testimonia la crescente sensibilità degli amministratori locali verso tale modalità. Ovviamente, è fondamentale la semplificazione normativa delle autorizzazioni per installare le colonnine di ricarica. Alcune municipalità sono più avanti in tal senso. Posso dire che il futuro della mobilità elettrica è già qui”, ha concluso.