• Luglio 6, 2023
di Redazione Anci

Unione Europea

Conclusa a Bruxelles la 156a sessione plenaria del comitato delle regioni

Adottato il Parere sulla revisione della proposta di Direttiva EU su Qualità dell'aria, Dario Nardella nominato relatore del parere sul sostegno finanziario all'Ucraina, Luisa Piacentini chiede più attenzione per i piccoli comuni e le aree rurali
Conclusa a Bruxelles la 156a sessione plenaria del comitato delle regioni

Si è tenuta a Bruxelles il 5 e 6 luglio la 156a Sessione Plenaria del Comitato delle Regioni. Numerosi i temi e i pareri all’ordine del giorno: le materie prime critiche, il ruolo degli enti locali e regionali nel contrasto alla disinformazione, la normativa sull’industria a zero emissioni nette, il Pacchetto Allargamento, la revisione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, la revisione della legislazione dell’UE sulla qualità dell’aria, la riforma del mercato dell’energia elettrica e la modifica del Regolamento Interno del Comitato hanno formato oggetto dei pareri approvati.
La revisione della legislazione dell’UE sulla qualità dell’aria e sul trattamento delle acque reflue urbane costituisce un punto fondamentale nell’agenda della Commissione europea sull’inquinamento zero, volta a ridurre, entro il 2050, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli non più considerati nocivi per la salute e per gli ecosistemi naturali. Pur sostenendo i valori limite per la qualità dell’aria proposti dalla Commissione europea per il 2030, il Comitato sollecita un allineamento completo e vincolante entro il 2035 agli orientamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sulla qualità dell’aria, basati sui dati scientifici, in modo da proteggere la salute dei cittadini e contribuire a realizzare l’obiettivo “inquinamento zero” per il 2050. Allo stesso tempo, riconosce che alcuni territori che incontrano difficoltà specifiche, come quelle legate alla loro geografia o al loro clima, potrebbero necessitare di più tempo per conformarsi alle norme più rigorose in materia di qualità dell’aria proposte dalla Commissione europea.
Nel suo parere, il Comitato chiede un sostegno finanziario e tecnico mirato per queste regioni e per altri enti subnazionali che non dispongono dei poteri o delle risorse necessari per migliorare da soli gli standard di qualità dell’aria. Il Comitato evidenzia inoltre che l’inquinamento atmosferico è un fenomeno transfrontaliero, che va quindi affrontato alla fonte, e che gli enti locali e regionali devono essere consultati nella definizione dei piani nazionali per la qualità dell’aria.
Nel corso della Assemblea Europea è stata comunicata la nomina del Sindaco di Firenze Dario Nardella a relatore del parere che analizzerà la proposta di aumentare il sostegno finanziario all’Ucraina, emersa nel corso del dibattito sulla revisione intermedia del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP). “Il Comitato delle Regioni è concorde nel sostenere questo nuovo ‘strumento’ – ha dichiarato il sindaco Nardella – Esso garantirebbe la stabilità fino al 2027 dell’assistenza macrofinanziaria dell’Unione europea all’Ucraina. Inoltre, coinvolgerebbe le città e le regioni ucraine nella stesura del piano di ricostruzione del Paese. Tuttavia, due aspetti potrebbero essere modificati: 50 miliardi di euro sono sufficienti e la portata dello “strumento per l’Ucraina” non dovrebbe andare oltre la sola assistenza macrofinanziaria? Secondo, le regole della politica regionale dell’UE, in particolare sui requisiti di partenariato, non potrebbero già essere applicate allo ‘strumento’ per spianare la strada all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea?”. Il voto del parere in plenaria è previsto per l’11 ottobre.
Il dibattito dedicato alle questioni locali dell’UE è intervenuta Luisa Piacentini, Consigliere Comunale di Marano Equo (RM), la quale ha voluto focalizzare l’attenzione della Presidenza e dei membri sulla grave situazione in cui versano i piccoli Comuni italiani.
“Le aree rurali devono fronteggiare fenomeni gravissimi” ha esordito la Piacentini “lo spopolamento e il crescente divario con le comunità urbane, l’inadeguatezza delle infrastrutture di trasporto, l’accesso limitato a opzioni di trasporto affidabili e la scarsa connessione digitale.
Senza trasporti affidabili, i residenti delle aree rurali hanno difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e le opportunità di lavoro disponibili nei centri urbani. Questo genera un progressivo calo di popolazione, rendendo insostenibile la vita nelle comunità rurali, e genera un circolo vizioso per cui la popolazione rimanente soffre per l’ulteriore privazione di beni e servizi, spingendo ancora più persone ad andarsene. Rischiamo conseguentemente un marcato fenomeno di desertificazione umana di intere aree del territorio.”