- Febbraio 25, 2021
Piccoli Comuni
Castelli: “Protagonisti anche della ripartenza, nel Recovery fund molti temi della nostra agenda”
Il coordinatore Anci è intervenuto alla riunione della Consulta Nazionale ANCI Piccoli Comuni e della Commissione ANCI Montagna. “Stiamo preparando un documento che ripropongono i temi della nostra Agenda. Limite di mandato per i Comuni sotto i 3mila abitanti è anacronistico e ingiusto”
“Il ruolo dei Comuni nella gestione del Recovery fund è fondamentale in termini propositivi, la cosa vale anche di più per i piccoli Comuni che possono dare un contributo essenziale per far ripartire il Paese, visto che il suo rilancio passa da quello delle aree interne e marginali del territorio”. Lo ha affermato il Coordinatore dei Piccoli Comuni e Sindaco di Cerignale, Massimo Castelli, intervenendo alla riunione della Consulta Nazionale ANCI Piccoli Comuni e della Commissione ANCI Montagna che si sono riunite in seduta congiunta in videoconferenza con la partecipazione di numerosi Coordinatori regionali. Ai lavori ha partecipato anche il delegato Anci alle Aree interne e sindaco di Castel del Giudice, Lino Nicola Gentile.
“Gli asset principali del Recovery fund ricalcano le esigenze che noi segnaliamo da tempo come il digital divide, la sostenibilità e la green economy, tutti elementi su cui i piccoli Comuni – ha aggiunto Castelli- vogliono essere interlocutori efficaci per dare il nostro apporto a nuove politiche di sviluppo che di fatto garantiscono coesione territoriale tra le città e i territori che vi ruotano intorno”.
Nel corso della riunione è stata anche affrontata la questione dei limiti di mandato. “E’ un tema anacronistico oltre che ingiusto, sarebbe logico se fosse esteso a tutti gli organi di governo territoriale. Ma non ha senso che un presidente di regione possa farlo a vita, mentre ad esempio il sindaco di un Comune di 1000 abitanti per tre mandati e nei Comuni da 3000 a 5000 abitanti per due mandati impedendo alle popolazioni locali di eleggere il loro più diretto rappresentante. Per questo – ha spiegato Castelli – vogliamo la revisione delle norme attuali a partire dai municipi con meno di 5 mila abitanti, se non si cambia sarà sempre più difficile trovare chi vuole amministrare le nostre comunità”.
Altro tema dell’agenda 2021 dei piccoli Comuni è quello “del limite del quorum del 50% per l’elezione a sindaco”. Per il coordinatore Anci su questo “aspetto va trovata una soluzione perché accade molte volte che si arrivi al commissariamento per la mancata presentazione di un’altra lista. Così come in molti Comuni contiamo ancora un numero troppo elevato di cittadini iscritti nei registri dell’Aire”.
Su questi e molti altri punti, il coordinamento Anci ha deciso di elaborare un documento che sarà presentato a breve. “Dopo essere stati i protagonisti in tante realtà minori della resistenza nella fase più acuta della pandemia, vogliamo esserlo anche in questo anno che speriamo segni la fine dell’emergenza sanitaria. Tutto ciò – ha concluso Castelli – sarà possibile solo implementando anche nella normativa il rapporto stretto e imprescindibile che si è creato tra le grandi e medie città e i piccoli centri”.