- Aprile 18, 2024
Storia in Comune
Biennale Arte 2024, Stranieri Ovunque. Brugnaro: “Città simbolo di pace e accoglienza”
Per la rubrica "Storia in Comune" 60ˆ Esposizione internazionale centrata sul concetto di straniero“Biennale Arte 2024, istituzione che appartiene alla città e che parla al mondo”. Parole del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro per la 60ˆ Esposizione Internazionale, aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024 e per sei mesi ospitata negli spazi dei Giardini e dell’Arsenale della città lagunare. Titolo di questa edizione Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, dunque una Biennale incentrata sul concetto di straniero come immigrato, rifugiato, esule, e quindi, emarginato. Questa la novità: sono artisti che non hanno mai partecipato all’Esposizione, una celebrazione dello straniero, del lontano, dell’outsider che parlerà di artisti che sono a loro volta stranieri ed espatriati, quelli che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo.
“La rassegna dell’arte più famosa e più ambita – spiega il sindaco – è una tra le istituzioni culturali più ammirate e visitate, punto d’arrivo per molti artisti, occasione per farsi conoscere per molti altri, soprattutto i più giovani”. Nata nel 1895, la Biennale è sempre all’avanguardia nella ricerca di nuove tendenze artistiche contemporanee, organizza attività espositive di formazione nei mondi dell’Arte, dell’Architettura, del Cinema, della Danza, della Musica e del Teatro.
“La città di Venezia, da sempre città dell’accoglienza – commenta Brugnato – grazie alla Biennale riesce ad unire popoli, religioni e culture diverse, e si candida ad essere il luogo in cui ciascuno può valorizzare la propria sensibilità, purché nel rispetto delle altre”.
Qualche numero: per l’edizione 2024 saranno coinvolti 90 paesi, più di 300 artisti in mostra, a cui si aggiungono 30 eventi collaterali.
“Il tema di quest’anno Foreigners Everywhere, sotto la Presidenza di Pietrangelo Buttafuoco, è estremamente stimolante – precisa il sindaco – siamo tutti stranieri finché non ci sentiamo a casa, e Venezia è la casa per eccellenza di tutti gli artisti, anche e proprio durante la Biennale”.
Infine, il Padiglione Venezia intitolato Sestante domestico, “proprio perché – conclude Brugnaro – l’idea dell’orientamento in una città labirintica come la nostra, l’abbiamo trovato provocatorio, fonte di ispirazione e riflessione per tutti”.