- Ottobre 30, 2019
Carta di Agrigento
Bianco: “Tanta la cultura non valorizzata, allargare il campo nell’utilizzo delle risorse europee”
Sono intervenuti, tra gli altri, Ferruccio de Bortoli, il sindaco di Agrigento Firetto, il presidente di Regione Toscana Rossi, il vicepresidente di Regione Sicilia Armao, il vicario Anci, Roberto Pella, e rappresentanti di CoopCulture, Terzo Settore, Rete Urbane Rappresentanze, Fai e FedercultureRegioni e autonomi locali unite per chiedere all’Unione Europea di promuovere politiche efficaci per migliorare la fruizione del patrimonio culturale comunitario. Su questa direttrice si muoverà la Carta di Agrigento, presentata oggi nella sede Anci e che a dicembre sarà votata sotto forma di parere dal plenum del Comitato delle Regioni. A presiedere i lavori il presidente del consiglio nazionale e capo della delegazione italiana al CdR di Bruxelles che sarà relatore del parere. Insieme a Bianco, Ferruccio de Bortoli a moderare i lavori che hanno coinvolto il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, il presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi, il vicepresidente di Regione Sicilia, Gaetano Armao, il vicepresidente vicario Anci, Roberto Pella, il presidente della commissione Cultura e Turismo Anci, Luca Pastorino e Giovanna Barni (CoopCulture), Maurizio Mumolo (Terzo Settore), Giuseppe Roma (Rete Urbane Rappresentanze), Federica Armiraglio (Luoghi del cuore Fai) e Claudio Bocci (Federculture).
“Quella di oggi – ha detto Enzo Bianco – “è una tappa significativa nel rapporto tra i nostri Comuni e la cultura. E’ un atto per le promozione del turismo culturale sottoscritto da tutti i presidenti delle Regioni e da tutti i membri del Comitato delle Regioni. Vogliamo allargare il campo dell’utilizzo delle risorse europee sulla cultura affinché passino dalle azioni classiche di restauro dei beni culturali, verso nuovi orizzonti che sono quelli della promozione e conoscenza della tanta cultura non valorizzata, nei grandi ma soprattutto nei piccoli Comuni. Quando si lavora insieme come in questo caso – ha concluso Bianco – i risultati non possono che arrivare”.
“Chi parla di un’Europa chiusa nella burocrazia evidentemente non l’ha frequentata – ha detto da parte sua il governatore della Toscana, Enrico Rossi. “Nel settennato passato sono stati 50 i milioni sull’asset culturale, prevalentemente usati per rafforzare gli strumenti telematici e di interconnessione tra i musei per per la promozione della Via Francigena. Gli effetti positivi si sono visti e sono convinto che se insistiamo tutti insieme si può aprire un asset importante anche nei fondi di coesione 2020-2027”. Rossi ha concluso individuando tre grandi obiettivi da perseguire: “Tutela anche del paesaggio che sta intorno ai beni culturali, norme nazionali di riferimento sulla cultura e comitato tra Comuni e Regioni per mettere in campo le azioni”.
Per il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto “la Carta rappresenta una grande speranza per molti territori. C’è una quantità enorme di valorizzazione culturale che non obbedisce più a logiche di Nord, Centro e sud. Per questo un unico argine sulla cultura può servire anche a fronteggiare la contemporanea emigrazione che patisce il nostro Paese, come accaduto per Agrigento che dai 500mila visitatori del 2015 a Valle de Templi siamo passati a un milione nel 2019. Con i beni culturali si mangia – ha concluso Firetto – e noi lo abbiamo dimostrato”.
E se per il presidente della commissione cultura Anci, Luca Pastorino, “la Carta di Agrigento costituirà uno strumento preziosissimo per portare le istanze e la centralità dei comuni nel campo turistico e culturale, secondo il vicario Anci Roberto Pella “una nuova agenda culturale non potrà non avere al centro il tema della salute nelle città. Inoltre – ha aggiunto Pella – la cultura tocca anche la nostra piccola e media industria, fatta di artigianato e mestieri che sono di per se fonte di crescita economica e attrattori di visitatori e turismo. E’ una battaglia di civiltà a tutto tondo – ha concluso Pella – e come di consueto Anci è il punto centrale e operativo di questa operazione che i sindaci porteranno avanti con determinazione e forza”.
Infine il vicepresidente della Regione Sicilia, Gaetano Armao: “Il principale fattore di novità della Carta sta nel coniugare la cultura alle politiche di coesione. La cultura da’ lavoro e crea interconnessioni positive e dimostrazione è proprio Valle dei Templi, prima azienda di Agrigento. In Italia la coesione si è persa – ha concluso Armao -, la stessa coesione che invece l’Europa tanto bistrattata sostiene con fondi che sta a noi intercettare”.