- Settembre 11, 2018
Bando periferie
L’appello delle associazioni locali ai parlamentari abruzzesi per la modifica dell’emendamento
Associazioni e realtà professionali del territorio, parte del programma che il comune di Pescara ha presentato all’interno del bando periferie, hanno lanciato una petizione online rivolta ai parlamentari abruzzesi per rivedere la modifica dell’emendamento.Associazioni e realtà professionali del territorio, parte del programma che il comune di Pescara ha presentato all’interno del bando periferie, hanno lanciato una petizione online rivolta ai parlamentari abruzzesi per rivedere la modifica dell’emendamento.
“Abbiamo appreso con grande sconcerto che il provvedimento che ha sospeso per due anni il bando periferie è stato approvato in senato all’unanimità da tutti i partiti. Siamo convinti che non ci sia stata una piena conoscenza del danno che questa sospensione può arrecare ai cittadini delle periferie in quanto non si tratta di fondi a pioggia ma di progetti studiati in base alle reali necessità delle città”.
Per questo le associazioni del territorio (Arci – Pescara, Associazione Ananke Onlus, Associazione Artisti per il Matta, Associazione culturale telematica Metro Olografix, Associazione La Favola bella, Associazione Movimentazioni, Caritas diocesana Pescara – Penne, Confservizi Cispel Abruzzo, Legacoop Abruzzo e On The Road Onlus) invitano “tutte le forze politiche abruzzesi e i loro rappresentanti istituzionali a prendere atto della grave disattenzione prescindendo da sterili polemiche partitiche. Chiediamo ad ognuno di loro di intervenire immediatamente in sede parlamentare per evitare che i cittadini delle periferie di Pescara vengano ulteriormente penalizzati”.
Le associazioni, precisano, poi: “Abbiamo regolarmente risposto ad un bando pubblico, che il comune di Pescara ha emesso, e oltre a presentare proposte coerenti e rispondenti alle esigenze delle periferie cittadine ci siamo caricati dell’onere di un co-finanziamento importante per garantire le attività per un totale di 10 anni. Chi verrà seriamente penalizzato saranno i cittadini dei quartieri interessati e dell’intera città”.