- Giugno 8, 2021
Indagata sindaca di Crema Bonaldi/2
Solidarietà da Nardella, Raggi, Pizzarotti, Sala, Gori, Merola, Ricci, Guerra, Locatelli, Conte
La prima cittadina di Crema su facebook: “Se un bimbo si schiaccia due dita presso l'asilo nido comunale, fortunatamente senza riportare danni permanenti, ed il sindaco riceve un avviso di garanzia, mi pare evidente che qualcosa nel sistema (non nel caso specifico, lo ribadisco e rinnovo la mia piena fiducia nella magistratura), funzioni in modo inadeguato”
“Ieri la sindaca di Crema Stefania Bonaldi ha comunicato in Consiglio comunale di aver ricevuto un avviso di garanzia perché a un bimbo dell’asilo nido sono rimaste schiacciate le dita in una porta. È assurdo, basta con queste pazzie contro i sindaci. Come si può indagare un Sindaco per una cosa del genere? Siamo al ridicolo. Davvero poi ci sorprendiamo che scarseggiano i candidati a sindaco? È quanto mai urgente che il legislatore intervenga sulle eccessive responsabilità oggettive che hanno i sindaci, perché non possono ridursi a capro espiatorio di tutti i mali del Paese. Un abbraccio forte a Stefania Bonaldi. Stefania è una delle sindache più brave d’Italia e non si farà di certo fermare da certe sciocchezze”. E’ quanto sottolinea Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente nazionale di Ali, Autonomie locali italiane a cui si unisce la voce di tanti altri sindaci che richiedono una revisione della legge altrimenti si rischia che nessuno vorrà più fare il sindaco. A sottolinearlo è il sindaco di Firenze, Dario Nardella che in tweet scrive: “Ora avete capito perché in Italia nessuno se la sente più di fare il sindaco?” Mentre per il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori non si può andare avanti così: “Avviso di garanzia a Stefania Bonaldi, sindaca di Crema, perché un bambino dell’asilo si è chiuso due dita nel cardine di una porta tagliafuoco, senza conseguenze permanenti. L’accusa: avrebbe dovuto impedire che la porta si chiudesse automaticamente. Ma si può andare avanti così?”. Anche i sindaci di piccoli Comuni fanno sentire la propria voce, come Luigi Elena, alla guida del Comune di Fuipano: “Organizziamo un incontro tra sindaci e prendiamo una posizione comune”.
La stessa sindaca di Crema, Stefania Bonaldi ha condiviso sulla sua pagina Facebook la lettera integrale rivolta al consiglio comunale sottolinenando: “Se un bimbo si schiaccia due dita presso l’asilo nido comunale, fortunatamente senza riportare danni permanenti, ed il sindaco riceve un avviso di garanzia, mi pare evidente che qualcosa nel sistema (non nel caso specifico, lo ribadisco e rinnovo la mia piena fiducia nella magistratura), funzioni in modo inadeguato”.
“Qualcosa deve cambiare, leggere notizie come quella dell’indagine alla sindaca di Crema dà la misura di quanto siano complicati e poco chiari ruolo, poteri e responsabilità di noi cittadini-amministratori, noi sindaci. Così è davvero difficile amministrare”. È il commento del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che aggiunge: “Non ci si sorprenda se ultimamente la stampa dà in ritirata la volontà dei cittadini di diventare sindaci della propria città. Capisco le ragioni e le perplessità della sindaca Stefania Bonaldi verso cui, per quanto possa servire, va il mio sostegno. A Pizzarotti fanno eco su Twitter la prima cittadina di Roma, Virginia Raggi e il sindaco di Bologna, Virginio Merola: “Serve più chiarezza su nostre responsabilità – scrive Raggi – per evitare blocco azione amministrativa. Noi sindaci sempre in prima linea”. E Merola rincara “Non si può più andare avanti così, altrimenti il sindaco diventerà sempre di più un mestiere per pochi. E invece è il mestiere più bello del mondo”.
Rilascia alle agenzie il suo commento il sindaco di Milano, Beppe Sala: “L’esempio della sindaca di Crema è indicativo: non essendo una situazione drammatica non si presta a strumentalizzazione, ma fa capire come a noi può arrivare un avviso di garanzia per questioni del genere. Io sono tra i sindaci che dicono che così non si può andare avanti”. Sempre Sala, intervistato stavolta dall’Huffinghton Post, ribadisce: “Non serve togliere l’abuso d’ufficio, ma servono interventi per la praticabilità e l’attuabilità delle leggi. Quella è la legge, ma talvolta applicarla è tecnicamente impossibile perché sennò fermi tutto”.
Da parte sua anche il presidente di Anci Lombardia e sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra ha espresso solidarietà alla collega ribadendo l’urgenza di un intervento normativo “che ridefinisca un sistema ragionevole ed equilibrato, relativamente alle imputazioni di responsabilita’ in capo agli amministratori, che consenta di ritrovare un minimo di serenita’ nell’esercizio del ruolo di servizio delle proprie comunita’. Il rischio altrimenti e’ quello di un vulnus generale nella vita amministrativa e quindi sull’esercizio di funzioni essenziali per la nostra democrazia, rendendo sempre piu’ difficile avere disponibilita’ per un ruolo per il quale non vi e’ alcun ragionevole limite alle responsabilita’ che si assumono”.
La definisce “sacrosanta la denuncia di Anci” così come la “solidarietà di tanti sindaci”, il primo cittadino di Chiuduno, Stefano Locatelli che, in una nota, chiarisce: “Il mestiere del sindaco è tra i più importanti per il funzionamento dell’intera macchina statale, come abbiamo visto durante la pandemia, ed è svolto al limite, con risorse economiche risibili e troppo spesso colpevolmente sottovalutato” per questo è importante una seria “riflessione sul Tuel”.
Anche il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, interviene sul tema della responsabilità dei sindaci: “Da più parti la figura del sindaco viene osannata come presidio della democrazia e vicinanza alle comunità, ma poi siamo lasciati soli su temi come questi che riguardano da vicino il vissuto quotidiano dell’amministratore. In questo modo, inoltre, non si crea solo un danno al sindaco ma si allontanano i cittadini dalla partecipazione. Infatti a queste condizioni chi si assume l’onere di candidarsi per fare il sindaco sapendo che è dietro l’angolo l’avviso di garanzia. È un problema che riguarda da vicino la democrazia e su cui il Governo deve intervenire in modo tempestivo per permettere ai sindaci di lavorare e non avere paura di essere indagati in ogni momento”. Sulla stessa linea anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella: “La notizia dell’avviso di garanzia alla sindaca di Crema lascia perplessi ed increduli. Sgomenta le persone perbene, che hanno voglia di servire la propria comunità. (…) C’è troppa languida latitanza, di Parlamento e Governo, ad intervenire per delimitare l’azione della responsabilità oggettiva dei sindaci”.
“Resto convinto che fare il Sindaco della propria città sia il lavoro più bello del mondo. Un impegno che richiede responsabilità immense, oneri e onori, da cui nessuno intende esimersi. Ma ciò che sta accadendo alla mia collega di Crema ha dell’incredibile ed è davvero inaccettabile”, il commento su Facebook del sindaco di Monza, Dario Allevi.
L’Anci sul tema è impegnata da tempo basti pensare al recente appello lanciato dal presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, dopo quanto accaduto alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, che è stato sottoscritto da quasi 4 mila sindaci italiani proprio per sollecitare il Parlamento a una revisione del Tuel.