• Ottobre 13, 2017
di anci_admin

#Anci2017

Il processo di adeguamento alle nuove regole sulla privacy

Non è possibile curare efficacemente gli interessi collettivi senza tutelare in modo adeguato la riservatezza dei dati personali dei cittadini. Questo il concetto chiave emerso e validato da tutti i relatori che hanno partecipato al seminario
Il processo di adeguamento alle nuove regole sulla privacy

VICENZA – Non è possibile curare efficacemente gli interessi collettivi senza tutelare in modo adeguato la riservatezza dei dati personali dei cittadini. Questo il concetto chiave emerso e validato da tutti i relatori che hanno partecipato al seminario tenutosi stamattina nell’ambito dell’Assemblea Anci di Vicenza dal titolo “Regolamento Ue 2016/679. Il processo di adeguamento alle nuove regole sulla privacy”.. Obiettivo dell’iniziativa, sensibilizzare in primis gli amministratori locali, soprattutto il Sindaco che dovrà accertarsi se le persone chiave della struttura organizzativa siano consapevoli dell’impatto che il nuovo Regolamento avrà sulla gestione quotidiana dei dati, adottando un piano di adeguamento alla nuova disciplina. Nell’istruire la discussione, Franco Minucci (Ad Ancitel) ha ricordato, fra le altre cose, come esempio d’iniziativa concreta, il questionario online che Ancitel ha proposto ai Comuni proprio sulla consapevolezza relativa all’entrata in vigore del nuovo regolamento. Dalle prime risposte emerge che oltre il 60% di essi non conosce quali saranno i nuovi adempimenti e il 23% dichiara di non esserne a conoscenza.
Su questo scenario si è’ innestata l’autorevole riflessione dell’avv. Giuseppe Busia – Segretario Generale Autorità Garante Privacy – che ha enfatizzato il valore della buona amministrazione, ossia la possibilità per il Comune, senza tema di smentita, di affermare a chiare lettere: “Io tutelo i tuoi diritti, trattando responsabilmente i tuoi dati”. Ciò implica che le regole siano rispettate, ma comporta anche un valore aggiunto in più in termini di reputazione. “L’entrata in vigore del nuovo regolamento – ha concluso – sarà certamente un onere che richiederà impegno da parte dei Comuni, ma rappresenta anche un’opportunità per acquisire maggiore fiducia e consenso da parte dei cittadini”. Argomenti ripresi e ampliati anche da Maria Rosaria Di Cecca – responsabile dell’Ufficio Affari istituzionali di Anci – che ha riconosciuto come i Comuni si trovino ancora una volta ad affrontare a una sfida, poiché il regolamento europeo inciderà notevolmente sull’organizzazione interna degli enti, modificandone gli assetti strutturali. La nomina del Responsabile della protezione dati è indubbiamente una delle incombenze fondamentali cui adempiere, con ricadute significative sulla macchina burocratico-amministrativa. “Molti Comuni sono già a buon punto – ha detto la Di Cecca – ma parecchi altri neppure conoscono il regolamento. Per questa ragione Anci è pronta a fornire il massimo sostegno in questa sfida a tutti gli enti che lo richiedano tramite il supporto operativo di Ancitel”.
Anche il presidente Federprivacy Nicola Bernatdi ha portato il suo contributo al seminario, evidenziando che “l’individuazione del Data Protection Officer è un passaggio delicato per i Comuni, perchè la scelta deve ricadere su una persona che deve ricoprire questo ruolo in piena indipendenza ed è quindi necessario fissare criteri di selezione oggettivi che tengano in considerazione soprattutto il possesso della conoscenza specialistica sulla normativa in materia di protezione dei dati personali e l’esperienza pregressa maturata nel settore”. (com/fr)

 


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