• Febbraio 9, 2022
di Redazione Anci

Ddl Concorrenza

Anci in audizione, Manzoni (assessore Brescia): “Autonomia nella scelta del modello di gestione”

L’assessore alla Mobilità di Brescia, Federico Manzoni, è intervenuto per conto di Anci nell’audizione sul ddl Concorrenza davanti alla commissione Industria del Senato. "Non demonizzare l’in house e per molti servizi ora non vi sono gli elementi di mercato per aprire alla concorrenza"
Anci in audizione, Manzoni (assessore Brescia): “Autonomia nella scelta del modello di gestione”

“Riteniamo inapplicabile far scattare da subito l’obbligo di affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale con procedure di evidenza pubblica. Ad oggi, complice il drastico calo dei ricavi da traffico, non ci sono gli elementi di mercato per aprire alla concorrenza se non a prezzo di un aumento dei corrispettivi pubblici o di un insostenibile riduzione dell’offerta di servizio: per questo auspichiamo che all’apertura al mercato del settore si proceda almeno dopo 24 mesi del termine dello stato di emergenza”. Lo ha detto l’assessore alla Mobilità di Brescia, Federico Manzoni, intervenuto per conto di Anci nell’audizione sul ddl Concorrenza davanti alla commissione Industria del Senato.
Manzoni ha poi espresso “criticità sulle norme relative ai servizi pubblici locali che, se non risolte, rischiano di ripercorrere i vizi di incostituzionalità per cui si è espressa la Corte Costituzionale nel 2016 sulla riforma Madia, proprio in ragione di una materia altamente connessa e impattante le autonomie locali”.
Manzoni ha inoltre evidenziato le “incongruenze” del ddl Concorrenza rispetto al modello dell’in house, che oggi “rappresenta una alternativa importante al ricorso al mercato, specie per la gestione di servizi locali e per l’equilibrio socio-territoriale, legittimamente percorribile dal diritto europeo e recepito dal Codice degli Appalti”.
Quanto alla riforma della concorrenza “uno degli assi portanti del Pnrr”, l’assessore di Brescia ha rimarcato come non si possa “prescindere dal rispetto delle autonomie locali, dall’opportunità e in alcuni casi la necessità di affrontare in modo organico un quadro di riordino di settori complessi e cruciali come la mobilità e l’energia, in ragione degli stessi obiettivi promossi dall’Europa di decarbonizzazione e transizione”.
Ad esempio, sulle grandi derivazioni idroelettriche, nel proprio dossier depositato in Commissione, Anci sottolinea come sia necessario un ragionamento complessivo della materia all’interno di un quadro organico normativo sulla strategia nazionale di transizione energetica, soprattutto in virtù di ciò che sta avvenendo a livello nazionale con i rincari dell’energia. Anche perché la situazione normativa attuale sul comparto specifico dell’idroelettrico è estremamente complessa, prevedendo competenze miste e norme regionali e con ricadute sui territori in termini ambientali, economici e di sicurezza notevoli, anche per il peso che la produzione da idroelettrico in alcuni territori riveste sul complesso energetico rinnovabile.