- Febbraio 15, 2019
Legge di Bilancio
A Palermo l’ottava tappa del tour informativo promosso da Anci-Ifel e le associazioni regionali
Il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando: “Associazione nazionale si faccia interprete delle tante criticità che vivono quotidianamente gli enti locali siciliani”. L'incontro ha visto la partecipazione anche del segretario generale Anci Veronica Nicotra e del responsabile Finanza Andrea FerriOttava tappa a Palermo del tour informativo organizzato da Anci e da Ifel, in collaborazione con le Anci regionali, per fare conoscere e approfondire le novità e i risvolti operativi della Legge di Bilancio 2019. L’incontro, che si è svolto presso la Sala Martorana di Palazzo Comitini del capoluogo siciliano, ha visto la partecipazione del segretario generale Anci Veronica Nicotra, del responsabile finanza locale Anci Ifel Andrea Ferri e di Agostino Bultrini, responsabile dipartimento politiche per il personale e relazioni sindacali. Con loro erano presenti anche il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando, il segretario generale Mario Emanuele Alvano, l’assessore regionale all’economia, Gaetano Armao, insieme a un folto numero di sindaci siciliani.
La lettura d’insieme sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 e sulle questioni ancora aperte è stata affidata a Ferri. “La legge di bilancio ha segnato l’abbandono dei vincoli degli scorsi anni con la possibilità di usare gli avanzi di amministrazione e le risorse del debito, favorendo così l’approdo ad equilibri ordinari di bilancio”, ha evidenziato il responsabile Finanza locale Anci – Ifel.
Tuttavia, a fronte di questo risultato positivo, che fa il paio con “lo sblocco della leva fiscale anche se non corroborato da una riforma della riscossione e del catasto”, la manovra “ha notevoli lacune sulla parte corrente, soprattutto per la mancata assegnazione di numerose risorse al comparto dei Comuni”.
Ma “se sul fondo Imu Tasi, grazie anche alle norme del Dl Semplificazioni si è recuperato il taglio iniziale di 300 milioni – ha aggiunto Ferri – resta aperta la partita del taglio dei 563 milioni annui eredità del Dl 66/2014, che avrebbe dovuto cessare i suoi effetti nel 2018. Quel taglio, a differenza di altri comparti, non è stato ripristinato per i comuni e come Anci – ha ribadito – stiamo valutando di percorrere la via giudiziale recuperare soldi che spettano ai Comuni”.
Sulle novità introdotte in tema di personale è intervenuto Agostino Bultrini: “La legge di Bilancio contiene luci e ombre – ha affermato – Luci perché c’è una semplificazione di alcuni adempimenti sulle assunzioni e l’eliminazione di alcuni meccanismi sanzionatori che appesantivano le procedure di reclutamento. Le ombre riguardano la nuova disciplina delle graduatorie concorsuali, in particolare la previsione di graduatorie che non abbiano idonei sulle nuove procedure. Anci ha già incontrato il ministro della Pa Bongiorno chiedendo un correttivo per assicurare la giusta flessibilità ai Comuni nel far fronte a tutte le ipotesi di cessazione del personale, in considerazione anche dell’impatto delle nuove regole pensionistiche introdotte da ‘Quota 100’”.
“La percezione sempre più diffusa è quella che nelle scelte di rilievo nazionale, distrattamente o volutamente non si tenga nella dovuta considerazione la plastica evidenza dell’esistenza di “due Italie’”, commenta il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando. Con quella “del Sud caratterizzata da enormi difficoltà legate alla capacità amministrativa nell’attuazione della normative su servizi, di finanza locale, di contratti pubblici e di ordinamento degli enti locali”.
“I problemi più gravosi e complessi affiorano nella fase di attuazione di processi legati alle politiche del personale a causa della mancanza di figure professionali, adeguate a reggere la sfida di una pubblica amministrazione efficiente ed efficace che sappia essere strumento facilitatore per lo sviluppo dei territori nel rapporto fra cittadini e imprese”, dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano- e dall’incontro di oggi è emersa, con forza, la necessità di un maggiore confronto tra gli Enti locali dell’Isola e l’Associazione nazionale che d’ora in avanti dovrà farsi interprete delle tante criticità che vivono quotidianamente gli enti locali siciliani, che negli ultimi decenni, vengono affrontate in maniera frammentaria e poco incisiva”.