- Dicembre 5, 2025
Responsabilità amministratori
Manfredi: “Serve confine chiaro alla responsabilità penale dei sindaci”
Il presidente dell'Anci ha espresso solidarietà a ex sindaco Collegno, Francesco Casciano, raggiunto da un procedimento penale per omicidio colposo per la morte di un ciclista in seguito a una caduta su una strada
“Massima solidarietà all’ex sindaco di Collegno e a tutti i colleghi che, ogni giorno, si ritrovano a dover affrontare il rischio di un’indagine penale per eventi che sfuggono alla loro diretta gestione e controllo”. Così il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, a seguito dell’avvio di un procedimento penale per omicidio colposo nei confronti di Francesco Casciano, ex sindaco di Collegno, per la morte di un ciclista in seguito a una caduta su una strada. Manfredi ha ribadito con fermezza la necessità di delimitare chiaramente i confini della responsabilità penale degli amministratori locali. “È inaccettabile doversi ritrovare indagati per omicidio colposo per un caso del genere. E non è l’unico: sono numerosi i casi di sindaci oggetto di responsabilità penale per situazioni come una manutenzione stradale o l’allagamento di un sottopasso. Siamo figure centrali e di riferimento per le comunità, i nostri compiti sono cresciuti esponenzialmente a fronte di risorse umane e finanziarie sempre più esigue, ma non siamo più disposti a prenderci colpe che non ci appartengono”, ha continuato Manfredi.
“I sindaci sono chiamati a dare l’indirizzo politico, ma non possono essere i capri espiatori di ogni disfunzione amministrativa o evento tragico che avviene sul territorio. Il confine della responsabilità è diventato troppo labile. C’è bisogno di un intervento normativo urgente e strutturale, a partire dalla riforma dell’ordinamento degli enti locali per garantire una chiara distinzione tra le funzioni di indirizzo politico, proprie del Sindaco, e quelle di gestione. Non si può continuare ad assegnare ai Comuni e ai sindaci responsabilità crescenti (dalla Protezione Civile alla sicurezza stradale) senza dotarli di risorse economiche, personale tecnico e strumenti operativi adeguati per la mitigazione dei rischi e la manutenzione ordinaria”.
“Il Comune è il primo presidio dello Stato sul territorio. Non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità, ma esigiamo che queste siano realisticamente delimitate. La sovraesposizione penale sta rendendo impossibile l’attività amministrativa e allontanando le persone migliori dall’impegno civico. Serve un confine chiaro delle responsabilità per liberare i sindaci e rimetterli nelle condizioni di lavorare serenamente per il bene delle loro comunità” ha concluso il Presidente Anci.