• Novembre 18, 2020
di Gabriella Petrelli

Dialogo con il Governo

Provenzano: “Realizzeremo il CIS nelle aree terremotate per lo sviluppo di questi territori”

Il ministro della Coesione territoriale: “Stiamo programmando interventi per 80 mld di euro di risorse Ue aggiuntive provenienti dai Fondi di coesione”. Il ministro degli Esteri Di Maio: “Le nostre città hanno tante sfide davanti ma anche la possibilità di diventare laboratori a cielo aperto, sempre più smart city”
Provenzano: “Realizzeremo il CIS nelle aree terremotate per lo sviluppo di questi territori”

“Quello che sta succedendo è di portata storica che produrrà sia effetti diretti che indiretti ma che porterà con sé anche delle opportunità future”. E’ quanto ha evidenziato Giuseppe Provenzano, Ministro per la Coesione Territoriale nel suo intervento all’Assemblea Annunciando la realizzazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo per le aree interessate da eventi sismici. “Ringrazio l’Anci per lo sforzo straordinario fatto per aver reso possibile la partecipazione all’Assemblea nazionale in questa nuova formula via web. E’ vero, il rischio è quello di allargare ancora di più le nostre divisioni di cui abbiamo consapevolezza. In cima alle nostre priorità abbiamo messo sin da subito la collaborazione con i Comuni perché i primi destinatari delle richieste dei cittadini. Tra i tanti provvedimenti emergenziali ricordo che abbiamo messo in campo un Fondo per le infrastrutture sociali di 220 mln di euro, condiviso con l’Anci, soprattutto per i piccoli comuni attivando un mutamento nella gestione delle politiche di coesione e creando un rapporto diretto tra Ministero ed Enti locali. Dobbiamo riportare al centro delle politiche di coesione i comuni. Abbiamo fatto uno sforzo enorme nell’accelerare l’utilizzo dei Fondi comunitari negli ultimi mesi”.
“Era in pericolo la tenuta sociale del Paese – ha affermato il Ministro in merito alla pandemia in corso – Abbiamo parlato dell’emergenza e del rischio che le mafie accrescano il loro consenso. Noi questa consapevolezza ce l’abbiamo sempre avuta ma non abbiamo lasciato spazio alle mafie anche grazie ai comuni, con strumenti come il reddito di emergenza. Ora non dobbiamo sprecare questa crisi imparando alcune lezioni, per esempio con una riforma migliorativa del reddito di cittadinanza. Le città in tutte le loro dimensioni sono i luoghi strategici in cui sta fortemente investendo l’Unione Europea e noi con lei. Non solo le risorse che proverranno dal Recovery Fund, stiamo programmando interventi che riguarderanno 80 mld di euro di risorse europee aggiuntive provenienti dai Fondi di coesione e dalla Programmazione integrata da mettere in campo. Estenderemo alle città medie del Mezzogiorno l’esempio positivo dei PON Metro e potenzieremo gli investimenti già programmati per le Aree interne. È necessario aumentare, ed è una questione democratica, la nostra collaborazione tra istituzioni”.
Dell’impatto dell’emergenza sanitaria nell’economica internazionale ha parlato nel suo intervento Luigi Di Maio, Ministro degli Affari e della cooperazione internazionale. “Le città sono state la vera linea del fronte e sono state messe a dura prova da un virus che ha condizionato la socialità – ha proseguito il Ministro anticipando che l’Italia nel 2021 organizzerà un vertice internazionale per il contrasto al Covid.

“La pandemia ha generato forti cambiamenti, sia sociali che economici. La cooperazione internazionale in ambito sanitario oggi è quanto mai necessaria. Nonostante la pandemia le esportazioni di prodotti Made in Italy aumentano e le nostre aziende migliorano le loro vendite all’estero. Davanti a questa crisi potevamo rimanere fermi e stare a guardare, oppure potevamo dare alle nostre aziende strumenti per essere più competitivi all’estero e far muovere la nostra economica. Col patto per l’export siglato alla Farnesina noi abbiamo dato agli imprenditori mezzi e risorse, poi loro con grande impegno hanno fatto il resto”.
“Le città offrono posti di lavoro, smistano i flussi delle merci e delle persone – ha concluso Di Maio – Per essere modelli vincenti è necessaria la trasformazione digitale nonché la concezione degli spazi pubblici. Le nostre città hanno tante sfide davanti ma hanno anche la possibilità di diventare laboratori a cielo aperto, sempre più smart city. Abbiamo difronte una grande opportunità sviluppando un nuovo modello socio-economico che attragga investimenti. Nel farlo, ascolteremo i territori”.