- Febbraio 3, 2022
Accadde in Città
152 anni di Ada Negri. Casanova (sindaco Lodi): “Protagonista panorama letterario del primo ‘900”
Il ricordo del primo cittadino: "Come scrittrice e poetessa, non ha mai dimenticato le sue origini, ha sempre lottato per la rivendicazione dei diritti degli operai, per la lotta di classe, per il riscatto sociale e contro l’emarginazione femminile. Lodi e il lodigiano insistono per il recupero della memoria di una poetessa troppo spesso e troppo a lungo dimenticata". Guarda il video“Ada Negri, da maestra elementare ha raggiunto livelli d’eccellenza nella poesia, scrittura e critica letteraria”. Nata a Lodi il 3 febbraio 1870, “ha dato lustro alla città e al Paese – spiega il sindaco Sara Casanova – ottenendo consenso e apprezzamento immediati e unanimi”.
Una precoce vivacità intellettuale che dimostrò già dal suo esordio “con la raccolta di poesie Fatalità, dove incontrò il favore del pubblico e della critica”. Poi il successo: “tra Milano e Zurigo – continua il primo cittadino – la poetessa entrò in contatto con i grandi esponenti del mondo sociale, culturale e politico”. E’ stata la prima scrittrice italiana “generata dalla classe operaia”: le sofferenze e le privazioni vissute nell’infanzia e nell’adolescenza hanno scatenato in lei una particolare sensibilità nei confronti delle condizioni di miseria, povertà, indigenza e disuguaglianza sociale, condizioni e rinunce destinati a rimanere vivi nelle poesie e nei suoi versi.
Nata e cresciuta in povertà, la scrittrice ha contestato la discriminazione e la diversità, ed è stata sempre accesa in lei una forte opposizione nei confronti di una società ricca e potente. Da giovane è stata maestra di ragazzi e allievi “sporchi e selvaggi” di cui ha sempre riconosciuto la vitalità, la forza, l’entusiasmo e la spontaneità.
Come scrittrice e poetessa, non ha mai dimenticato le sue origini, ha sempre lottato per la rivendicazione dei diritti degli operai, per la lotta di classe, per il riscatto sociale e contro l’emarginazione femminile. Famose le sue novelle Le solitarie, 14 racconti in cui traduce, con la sua indiscutibile sensibilità, storie di donne “tutte amate e in cui si è identificata”, che ha descritto come se fosse un’autobiografia.
Un’artista che talvolta non è riuscita a dimostrare il suo talento: “Lodi e il lodigiano insistono per il recupero della memoria di una poetessa troppo spesso e troppo a lungo dimenticata, una personalità di rilievo internazionale – conclude Casanova – una scrittrice di cui è bene ricordare e valorizzare lo straordinario contributo culturale ed artistico”.