• Novembre 26, 2020
di Redazione Anci

Anci Toscana

La Montagna è viva: servono attenzione, servizi e innovazione. Ieri apertura di Presenti al futuro

Una riscoperta a tutti i livelli delle nostre montagne, che va oltre l'aspetto turistico e che punta a far rivivere borghi e territori ricchi di storia, tradizione e bellezza. E' questa la sintesi della prima giornata del webmeeting "Presenti al futuro. Le nuove sfide per la montagna" organizzato da Anci Toscana e seguito da oltre 230 persone
La Montagna è viva: servono attenzione, servizi e innovazione. Ieri apertura di Presenti al futuro

Quella della montagna spopolata, abbandonata, depressa è un’immagine che dobbiamo archiviare. Oggi c’è una riscoperta a tutti i livelli delle nostre montagne, che va oltre l’aspetto turistico e che punta a far rivivere borghi e territori ricchi di storia, tradizione e bellezza. Ma ad una condizione imprescindibile: fornire strumenti e servizi che diano sicurezze e convinzione a chi vuole tornare o sceglierla per viverci e lavorarci, creando un nuovo ponte tra aree interne e città. E’ questa la sintesi di quel che emerso ieri dalla prima giornata del webmeeting “Presenti al futuro. Le nuove sfide per la montagna” organizzato da Anci Toscana, e seguito da oltre 230 persone, che ha visto nella sessione plenaria di apertura interventi e contributi di grande spessore. Il ministro per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano ha inviato una lunga lettera. Qualche passaggio: “Il tema dello sviluppo delle aree interne e montane del nostro Paese è in cima alle priorità del mio dicastero – si legge – Siamo impegnati in questi mesi a rilanciare la Strategia nazionale delle aree interne, un progetto innovativo nel panorama europeo, che ad oggi interessa 1061 Comuni, organizzati in 72 aree progetto, sistemi territoriali in cui vivono più di 2 milioni di persone.  Il nostro obiettivo è adottare iniziative per attuare un serrato coordinamento tra le politiche nazionali e quelle europee per garantire lo sviluppo di questi territori, anche promuovendo la massima interazione tra aree interne\montane e urbane”.
Ad intervenire ai lavori anche Paolo Cognetti, scrittore che con il romanzo “Le otto montagne” ha vinto il premio Strega e che in montagna ha scelto di vivere: qui sono padrone del mio tempo – ha detto – e questo è un bisogno sempre più condiviso. E’ avvilente che oggi il dibattito sia sulle piste da sci aperte per Natale: come se la montagna fosse solo questo.  Piuttosto diamo a chi vorrebbe sceglierla gli strumenti per poterla vivere.
Da parte sua, il pluripremiato architetto Stefano Boeri ha posto l’accento su tre aspetti: servizi per recuperare i borghi, valorizzazione di boschi e foreste e riconversione degli impianti in chiave di risparmio energetico. Mentre è stato positivo Antonio De Rossi, urbanista del Politecnico di Torino e direttore dell’Istituto di Architettura montana: oggi parliamo finalmente di un tema nazionale e per la prima volta la montagna non è considerata solo un problema ma una opportunità.
Tra gli altri interventi, quello del presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni: “Chi sceglie di vivere e lavorare in montagna deve avere le stesse opportunità di chi vive in città – ha detto – È una sfida culturale”.
I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con la prima sessione tematica e continueranno domani con le altre tre, con la partecipazione di sindaci, docenti universitari, esperti, amministratori.  I temi sono: rapporto tra montagna e città, risorse e sviluppo, boschi e foreste, presidio del territorio.